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Da bambino, figlio di contadini, disegnavo su tutti i muri con pezzetti di carbone. C’era un grande fienile, aveva un soppalco e io mi divertivo a saltare sul fieno di sotto. In alto vicino alle travi del tetto disegnavo di tutto. Per la prima volta vidi in TV il festival di San Remo, ne rimasi così colpito che fu li che disegnai il teatro, sono stato in quel fienile dopo 60 anni, non più il soppalco, non il fieno, ma il disegno è ancora visibile.

Lasciare una traccia del nostro passaggio è voler regalare a qualcuno una emozione, ma è anche voler lasciare il mondo migliore di come si è trovato. Luciano Italiani (che abita tra la terra e il cielo)

 

ENGLISH TEXT

When I was a child, son of farmers, I drew on all the walls with bits of coal. There was a large barn, it had a mezzanine and I enjoyed jumping on the hay below. High up, near the roof beams, I drew everything. For the first time I saw in tv the San Remo festival, I was so impressed that it was there that I designed the theater, I went back there 60 years after, no hay, no mezzanine, but the drawing is still visible.

To leave a trace of our passage is give someone an emotion, but often wanting to leave the world better than how we found.    Luciano Italiani (who lives between the earth and the sky)

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                                                       LUCIANO ITALIANI

 

L’armonia del creato tra sogno e realtà

 

Luciano Italiani proviene dalla campagna, come tanti di noi e non rinnega la sua origine, anzi, la considera un vanto. E’… un vanto. Nella sua giovinezza ha assaporato la felicità di vivere e giocare in mezzo alla natura, pur con tutte le difficoltà che il mondo agreste presenta e soprattutto presentava molti decenni fa. Questo rapporto “fanciullesco” con l’ambiente lo ha profondamente influenzato. Ha saputo cogliere i momenti belli che la campagna sa dare, sviluppando la fantasia, disegnando di tutto e di getto qualsiasi cosa lo incuriosisse. Da ragazzo si rifugiava in un fienile, dove scarabocchiava disegni, come quello rappresentante il teatro del festival di San Remo, sulle pareti del soppalco, utilizzando il carboncino. Segni che ancora oggi sono presenti su quei muri. La vita era dura a quei tempi e lui cercava di lasciare una traccia che rappresentasse una società migliore di come l’aveva trovata (sono parole sue), immaginando un mondo ideale, dove realtà e sogno si sposano armoniosamente e Luciano sognava di far parte di quell’equilibrio armonico. Lui stesso si definisce un uomo che abita tra la terra e il cielo.

Conosco Luciano Italiani da molti anni e ho avuto modo, spesso, di vedere le sue opere direttamente nel suo laboratorio/studio di Empoli. Dopo la campagna, il suo mondo è diventato quello magico della produzione vetraria artistica. Pur esperto, creativo e tenace artigiano, in realtà non ha mai abbandonato l’arte pittorica, praticamente dipinge da sempre,nel curare la sua prima personale nel 1979 Umberto Marianelli intitolò l’articolo pubblicato su La Nazione-l’arte insita di Luciano Italiani-. La sua è una mano veloce e sicura, frutto della vocazione e del mestiere. Il passaggio dall’idea al colore è senza sbavature, senza incertezze. Costruisce l’opera d’impulso, la vive in diretta, ce lo possiamo immaginare mentre lavora, divertendosi e sorridendo. Dipinge un po' su tutti i supporti, fino ai grandi formati. Quell’equilibrio armonico che lo pone tra la terra e il cielo lo porta a ricercare nel suo Io profondo quei ricordi, quelle esperienze, quei desideri reconditi, che sono il retaggio della sua infanzia. Una pittura onirica e in parte surreale, ma che ha in ogni opera, soprattutto nei particolari, a volte marginali, esempi di vita vera, privilegiando l’armonia e l’amore di coppia, che si tratti di novelli sposi o di cicogne, accompagnati sempre dalla musica. Già, la musica. Formidabile catalizzatore per trasformare la quotidianità in sogno. L’artista quasi sempre propone una panoplia di strumenti degna della miglior orchestra. Un pianoforte, una fisarmonica, un violoncello posato accanto ad un uomo seduto su di una panchina e che osserva rapito l’orizzonte. Musicisti che al pari di uccelli canterini suonano gli strumenti sui rami degli alberi, come un ribaltamento delle parti del Cantico delle Creature, quando San Francesco parlava agli uccelli. Ma sappiamo tutti che gli uccelli erano un’allegoria degli esseri umani. Rappresentazioni spesso accompagnate dalla presenza di un forte vento che piega gli ombrelli e scompiglia i capelli, dai mille significati. La musica sembra di sentirla, osservando i suoi quadri. Non marginale è il riferimento, pur sfumato, al mondo fantastico e millenario del circo. Personaggi, spesso eleganti, che percorrono allegramente e spensieratamente in bicicletta una corda tesa. Come simbologia che fa riferimento alla vita quotidiana, sempre in precario equilibrio, come appunto gli artisti circensi, che fanno cose che a noi sembrano impossibili, sogni appunto, sorridendo sempre pur rischiando la vita. Perché la vita è meravigliosa e va vissuta positivamente anche nei momenti più difficili. Oppure convogli di treni, veri treni di umanità, che percorrono rotaie che si inerpicano e piroettano su per il cielo. Lavori estremamente godibili, ma non “leggeri”, al contrario, da osservare attentamente per coglierne il vero significato tra le righe. La conferma dello spessore dei suoi dipinti viene anche e soprattutto per i sapienti contrasti cromatici, presenti in ogni opera. Sono vere e proprie esplosioni di colore, che a volte aggrediscono l’occhio dell’osservatore, come in una pittura espressionista, con toni freddi e caldi in forte contrasto tra loro e a volte, al contrario, ci placano l’animo con un armonico cromatismo, grazie alla prevalenza dei colori tenui. Spesso questo contrasto è maggiormente evidenziato da un accumulo materico del colore, che porta quasi fuori dalla tela il soggetto dipinto. Il cielo, con le sue nubi rappresentate in cumuli, come nei luminosi dipinti settecenteschi che arricchiscono le nostre belle chiese, fa da sfondo, ma sfondo non è. Rappresenta la forza del creato, l’aspirazione ad elevarsi dell’umana gente di buona volontà. C’è una profonda religiosità in tutto ciò, comprensibile e tangibile anche per coloro che si considerano profondamente laici, se non addirittura agnostici. Opere poetiche, non da persone superficiali. Si, perché Luciano Italiani è anche valente e prolifico poeta e i suoi quadri sono il risvolto iconografico della sua lirica, che meriterebbe un approfondimento a sé. Artista da seguire e opere da vedere e da godere assolutamente. Concludo con una breve citazione ripresa dal grande Pier Francesco Listri in un precedente intervento critico su Luciano: “… Assistere allo spettacolo di Italiani è una divertente occasione di alta cultura.” 

 

 Leonardo Giovanni Terreni

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SI  STACCA DALLA TERRA MA NON RAGGIUNGE IL CIELO

 

Un artista fuori dal coro.

...un  mondo davvero solo suo, rappresentato con sontuosa ricchezza di fantasia,

di colori, con una perizia tecnica di straordinaria sagacia. .. L’arte di questo pittore esce da ogni schema consueto e si propone come visionarietà ricchissima di personali invenzioni e trattata con grande perizia pittorica,i suoi grandi e piccoli dipinti su tavola di legno propongono in genere scene sospese tra grandi cumuli di splendide nuvole dove si esibiscono tra terra e cielo in una miniaturizzazione da cammeo curiosi personaggi acrobati sul filo,ciclisti in bilico,brigate di suonatori in allegri concertini,angeli trombettieri…

Il primo segreto che strania e coinvolge l'osservatore è quel suo modo di rappresentare cose, oggetti e persone,    in sospensione, in equilibrio, fra fumate di vapori, nuvole, orizzonti a perdita d'occhio.

Un mondo onirico e di favola, di magia e di atmosferica suggestione, E in questo sopramondo, in cui sembra che l'artista abbia  abbandonata la terra, ma non si senta ancora vicino al cielo, navigano nell'aria con la grazia di equilibristi, con la ludica perfezione acrobatica  dei circensi, ora trenini fatati su percorsi

impossibili, ora schiere di veloci e minimi figurini in monopattino, ora sposi  che celebrano le nozze su  un albero celeste, ora angeli laici e trombettieri, ora deliziosi concertini notturni. L’insieme di queste avventure lenticolari e non oniriche richiama a volte la perfezione  minuta di certe predelle rinascimentali,a volte invece  una pittura di genere,l’allegria dei Bamboccianti.

A quale stagione appartengono questi strani minuti ma perfettamente rappresentati non è deducibile essendo ogni dipinto temporalmente spiazzante,ma evocano uno stato di emozione,una alterità dal quotidiano,una allusione festosa a un mondo e una società dalle caratteristiche diverse.

Ma poiché una pittura sta non nel che cosa, ma nel come,va aggiuntoi che eccellente è la perizia pittorica del nostro artista nel campire grandi fondali di nubi colorate che sono insieme sipario e scena,sia nel disegnare e colorire la minuta schiera dei personaggi.

 

 La magia di Luciano Italiani , o meglio la sua non ultima magia è di  fondere con  sorprendente naturalezza l'onirico e il fantastico (perfino goticheggiante), con il senso moderno del gioco. E tutta questa magia da  orologiaio, su sfondi solenni, da alto melodramma, colorati  con le  lucenti  nebbie di un Turner o il paesaggismo di cielo di un Constable.

 Oltre però la stregante bravura tecnica, l'originalità della fantasia, la  spiazzante novità dell'impaginato c'è in questo artista, e volteggia nel  suo mondo fatato, la disperante nostalgia di un mondo migliore, di una  società felice e solidale, feriale e  viva, che per ora ha trovato il suo  eden solo  su questo aereo mezzanino fra cielo e terra.

Questa singolarissima vena che propone una assoluta originalità potrebbe avere  svariati titoli,come la felicità di ciò che avviene in un luogo,o più semplicemente teatrino romantico di un’artista che fa tornare in auge perdute stagioni di grande tecnica pittorica.

Assistere allo spettacolo dell’arte di Italiani è una divertente occasione di alta cultura.

 

PIER FRANESCO LISTRI

 

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Luciano Italiani, un artista completo

 

 

Luciano Italiani è originario di San Severino Marche, ma da numerosi anni vive e lavora ad Empoli, in via del Terrafino.

Il suo desiderio di esprimersi con la pittura si è manifestato fin dall’infanzia, tanto che la mamma lo rimproverava perché disegnava dappertutto. Per motivi familiari non ha potuto frequentare l’Accademia ma ha studiato e riprodotto per anni la pittura rinascimentale, interessandosi nel contempo del Surrealismo simbolista che lo sollecitava a pensare e a riflettere.

A ventisette anni espone le sue opere giovanili nella sua prima personale a Empoli. Umberto Marianelli durante la presentazione dell’artista ne definì in modo esatto la personalità sostenendo che la sua era “arte insita” ed infatti la sua vita è legata alla ricerca della bellezza e all’arte in tutte le sue forme, anche nel suo lavoro di ogni giorno in cui si dedicava all’incisione del vetro; i suoi manufatti, di notevole livello artistico, sono stati esportati insieme ai suoi dipinti in diversi paesi esteri dove hanno ricevuto grandi apprezzamenti.

Alla prima esposizione ne seguono diverse personali e collettive a Empoli, presso il Circolo Amatori Arti Figurative e presso il Centro Coop, a Firenze ed in altre città italiane con rassegne a carattere internazionale dalle quali ha ottenuto molte soddisfazioni e riconoscimenti.

Dipinge generalmente su tavole di legno di diverse grandezze, ma anche su parti di antichi legni provenienti da arredi soggetti sono molto originali. Le sue opere fanno parte di varie collezioni sia private, sia pubbliche e sono presenti in alcuni luoghi di culto cristiano in Italia e in diversi paesi del mondo come Canada, Grecia, Turchia, Panama e USA.

E’ presente al Kunsthistorisches Institut in Florenz che costituisce una delle più antiche istituzioni culturali fiorentine dedite alla ricerca negli ambiti della storia dell’arte e dell’architettura italiana studiati in un’ottica europea, mediterranea e mondiale.

Quando ci si trova di fronte ad una delle sue creazioni se ne ammira la bellezza ma, nello stesso momento, si riflette sul significato della vita, sul valore delle scelte individuali che possono condurre nella luce, cioè nella ricchezza dei sentimenti, nell’armonia con gli altri e con la natura, oppure nell’oscurità dove si ignora la grandezza dell’animo umano e si vive nell’individualismo.

E’ un artista che supera gli schemi usuali e non propone stereotipi, bensì immagini di persone e cose che appaiono sospese tra cielo e terra, fra nubi, vapori e lontani orizzonti; dipinge molti soggetti riguardanti la musica con suonatori e strumenti di vario genere e diversi titoli dei suoi quadri, come “Pussycat sonata”, “La band dei crepacci”, ”Rapsodia silente”, “  ed altri ancora mettono in evidenza il suo interesse musicale che  esprime anche il  rimpianto per non essere diventato un vero musicista, ma un dilettante. Sostiene infatti che tutte le espressioni artistiche sono legate fra loro, in particolare il legame fra pittura, poesia e musica è molto stretto tanto da affermare che il poeta dipinge con le parole e il musicista con le note.

La sua è un’arte visionaria e colma di inventiva fantastica in cui, con notevole maestria pittorica, legata ad una caratteristica ricerca sull’uso del colore e della luce, ci conduce in un modo fantastico dove le grandi nuvole e la magia delle sfumature richiamano alla mente le tele del pittore inglese William Turner.

Qui di seguito le parole con le quali il saggista Pier Francesco Listri si era espresso nei confronti della sua produzione artistica:

“Un artista fuori dal coro…un mondo davvero solo suo, un modo onirico e di favola, di magia e di atmosferica suggestione e, in questo sopramondo, in cui sembra che l’artista abbia abbandonato la terra, ma non si senta vocino al cielo, navigano nell’aria con la grazia di equilibristi, con la ludica perfezione acrobatica dei circensi, ora trenini fatati su percorsi impossibili, ora schiere di veloci e minimi figurini in monopattino, ora sposi che celebrano le nozze su un albero celeste, ora angeli laici e trombettieri, ora deliziosi concertini notturni. L’insieme di queste avventure lenticolari richiama a volte la perfezione minuta di certe predelle rinascimentali”.

In questo mondo suggestivo e coinvolgente chi guarda con attenzione le opere può avvertire malinconia e il desiderio di un mondo diverso dove le persone possano vivere in modo sereno e solidale che per il momento si realizza soltanto in uno spazio situato fra cielo e terra fra luce e tenebre, fra il chiaro e lo scuro.

Luciano Italiani è un artista a tutto tondo, la sua sensibilità lo porta a scrivere delle poesie, come quelle pubblicate in “Sinfonia Crepuscolare”, nel cui proemio descrive le fondamenta della sua arte in cui emerge lo strettissimo legame fra pittura e poesia:

Salute a te

Romantico strimpellatore notturno

Che fuggi via

Lungo piste rubate al mondo

Ai confini dello spazio e del tempo

Raccontami dove vai

Quando salti la soglia

Seminando

La pazzia dei tuoi sogni.

 

Riferendosi all’importanza e la necessità della poesia nella nostra vita scrive: “Una bella poesia è come uno scrigno di gioielli che non smetti di guardare per i mille tagli che hanno e che a volte brillano così da offuscarti la vista e la mente tanto da sospendere il muoversi dell’universo, e quando torni non sai dove sei stato, ma vorresti subito ripartire di nuovo.”

Lui stesso ha tradotto molti dei suoi versi in lingua inglese e con “Passeggiata notturna” ha ricevuto il premio letterario “Arfoli Reggello”:

Passeggiata notturna stasera

Per chi vuole rinchiudermi in un raggio

Porterò domani un fiore

Ma stanotte alzo le vele

Alla mia barca ancorata.

 

Fuga notturna stasera

Darò la mano alla zingara

Faremo un passo di danza

E mi offrirà da bere

Mentre ballano i folletti

Inebriati dal vino blu

Della notte

Che avviluppa i fiori e gli alberi

Nel suo torpore lieve.

 

Passeggiata notturna stasera

Fuggirò domani

Mi coprirà di fiori

Fuggirò domani

Mi coprirà di sole

Domani

Fuggirò.

 

 

I brani poetici, scritti nel corso degli anni, dai quali trapelano i suoi tormenti esistenziali, lo hanno aiutato ad esprimere e ad allontanare l’inquietudine del suo animo, ad accettarsi e trovare sostegno nella fede.

Il suo impegno artistico continua e tuttora partecipa attivamente a manifestazioni culturali e fiere dell’arte. Attualmente sta prendendo parte al premio d’arte internazionale “Luxembourg Art Prize” e

nel mese di novembre parteciperà alla Mostra mercato di Arte Moderna e Contemporanea di Padova.

 

Antonella Bertini

LUCIANO ITALIANI

Nasce nel 1952 a S.Severino Marche (MC). Dal 1979 anno della sua prima personale ha tenuto svariate esposizioni personali e collettive riportando successi, premi e riconoscimenti. Le sue opere, eseguite per la maggior parte ad olio su tavole di legno, si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia oltre che in luoghi di culto cristiano.        Suoi lavori sono presenti all'estero,Panama,Grecia,Turchia,Canada.          Alte personalità dell’arte e della cultura hanno parlato di lui per presentazioni e su giornali quotidiani, un premio letterario gli è stato assegnato per la poesia -Passeggiata notturna - (Premio letterario ‘Arfoli Reggello’). E’ presente al Kunsthistorisches Institut in Florenz. Nel 2015 esce il suo libro di poesie "Sinfonia Crepuscolare".                                                  Born in 1952 in San Severino Marche  Italy . Since 1979, the year of his first solo has held several solo and group exhibitions bringing successes, awards and accolades. His works, performed mostly in oil on wood planks, are found in private and public collections in Italy and abroad,Greece,Canada,Panama,Turkey,as well as in places of Christian worship. High personalities of art and culture have been talking about him for presentations and daily newspapers, a literary prize he was awarded for poetry –Passeggiata notturna-Nocturnal Walk-  .And 'present at the Kunsthistorisches Institut in Florenz. In 2015 he published his book of poems "Twilight Symphony".  

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